21 settembre 2022
Il Reddito di Cittadinanza deve aiutare le persone a migliorare la loro condizione. Oggi invece vediamo forze politiche che lo utilizzano come uno strumento di ricatto politico, per mantenere tanti cittadini in una condizione di dipendenza e incertezza sul loro futuro. Invece dev’essere uno strumento per aiutare i cittadini a costruirsi un futuro di stabilità, di benessere, affiancando al sostegno economico una reale occasione di accesso all’istruzione, alla formazione professionale, all’acquisizione di competenze.
La mancanza di incontro tra competenze dei lavoratori e qualifiche richieste dal mercato del lavoro è uno dei problemi strutturali del nostro paese: l’accesso al Reddito di Cittadinanza deve significare anche accesso a corsi formativi pianificati, che permettano ai lavoratori di sviluppare nuove capacità realmente valide e spendibili, per conquistare una nuova competitività. Questo c’è nel programma di #ItaliaSulSerio, insieme allo sviluppo del lavoro, alla tutela fiscale delle partite iva e a un’attenzione al mondo del lavoro che ne contrasti le iniquità, a partire dai mini-contratti selvaggi.
La disoccupazione si combatte ridando dignità alle persone e combattendo perché le cittadine e i cittadini possano uscire dalla loro condizione di povertà, prendendoli per mano con misure di sostegno e non di semplice assistenzialismo. Creando futuro, con competenza e visione d’insieme.
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