Mercoledì ho partecipato ad un interessante convegno sul lavoro, presso la sala capitolare del Senato, a Roma. Mi ha permesso di portare al confronto le mie convinzioni sul futuro del lavoro: sulle politiche necessarie a costruirlo, con la capacità di comprendere il tempo che viviamo e di immaginare un mondo nuovo.
Digitalizzazione, intelligenza artificiale, transizione ecologica, necessità di formazione continua, rivolgimenti geopolitici: sono tutte grandi trasformazioni che investono il presente. Per affrontarle serve una politica seria e un forte movimento sindacale, anche mondiale.
A mio avviso, sono quattro gli ambiti in cui, nel nostro Paese, occorre agire prioritariamente:
1. Occorre una politica industriale (anche del turismo) e un grande piano di investimenti in prevenzione del suolo, per un rilancio dell’industria 4.0 che sia sempre accompagnato da un piano di risorse umane.
2. È necessario prendersi cura delle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso un piano che abbracci i prossimi 15 anni. È quindi indispensabile rinnovare la pubblica amministrazione con un sistema di servizi al lavoro efficiente, e mettere in atto un serio ed efficace orientamento al lavoro che includa anche la valorizzazione degli Its.
3. Bisogna mettere in campo una politica salariale che il governo e i sindacati devono inserire in un più ampio quadro di concertazione. Bisogna riflettere sull’accordo di Ciampi del ‘93, e rilanciare sulla contrattazione di secondo livello legata alla produttività, per affrontare il grande tema dei salari che non crescono da 10 anni .
4. È indispensabile pensare un nuovo welfare che metta a sistema il welfare aziendale, anche per incoraggiare la natalità nel nostro paese.
Un’occasione di dibattito stimolante. Ringrazio in particolare Fabrizio Barbone per l’organizzazione.
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